Page 78 - Atti convegno Ramazzini 2024
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morali infatti le prime edizione della Piazza riportavano nel sottotitolo tutte le
             professioni del mondo e nobili et ignobili.

               Il Cinquecento vede il fiorire di letteratura tecnica; basta ricordare opere come
             la Pirotecnia del senese Vannoccio Biringuccio del 1540 che tratta dei problemi
             della fusione e dell’estrazione dei metalli, degli esplosivi per le miniere, e tanti
             altri aspetti; il conte Giovanni Maria Bonardo scrive nel 1669 delle “miserie
             della vita”, di coloro che si applicano alle arti meccaniche ed inizia proprio con

             il duro lavoro del lanificio. Nel De tradendis disciplinis del 1531 di Juan Luis
             Vives, si esortano gli studiosi ad ampliare le loro conoscenze del lavoro pratico
             ma non leggendo i classici bensì visitando le officine dei lavoratori. Avviene una
             sostanziale trasformazione culturale anche grazie ad opere come il Catalogus
             gloriae mundi del 1529 di Barthélemy de Chasseneuz, che assegna un posto
             “giuridico” a tutte le forme di lavoro, intellettuale e pratico e come il Syntaxeon
             del1575 di Pierre Grégoire, (Petrus Gregorius Tholosanus), che nell’ordine del
             mondo inserisce i mestieri in quanto parte integrante del vivere civile; assumono
             un ruolo importante anche le raccolte di stampe che illustrano i mestieri come lo

             Ständbuch del 1568 di Jost Amman e Hans Sachs ed i Nova reperta del 1590
             di Jan van der Straet (Giovanni Stradano). (10)

               Anche Ramazzini mostra di essere coinvolto in questo movimento epocale:
             la Prefazione del 1700 al De Morbis viene riproposta integralmente nella nuo-
             va edizione padovana ed in essa vengono coraggiosamente tessute le lodi del
             lavoro manuale, dei suoi interpreti e dello “Stato regolatore” e poi lui stesso
             confessa di avere in animo di scrivere diffusamente dei lavori manuali e delle
             loro caratteristiche.




               La fortuna del De Morbis

               Tra Otto e Novecento sono prima degli storici della medicina tedeschi e poi
             l’igienista Arnaldo Maggiora Vergano ad attirare con una particolare energia
             l’attenzione su Ramazzini e la sua opera scientifica e, tra le tante sue, su quel-
             la ritenuta in quel momento e poi per sempre, fondamentale, irrinunciabile, il



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