Page 79 - Atti convegno Ramazzini 2024
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De Morbis. Nella prima metà del Novecento il principale accanito promoter e
supporter di Ramazzini è Luigi Devoto. Dagli anni Sessanta del Novecento e
sino alla sua morte è il modenese Pericle Di Pietro, medico di base e valente
storico della medicina, a dedicare al carpigiano ed alla sua opera complessiva
approfonditi, esaustivi ed irripetibili studi, consentendo quindi a chiunque lo vo-
lesse di muoversi agilmente, “con le spalle coperte”, nel pianeta Ramazzini ma
principalmente sul suo satellite divenuto più appetibile, il componimento sulle
malattie degli artefici.
La sorte vuole che il testo della Diatriba diventi precocemente segno di ope-
razioni più o meno disinvolte rappresentate principalmente dal plagio o dal-
la copiatura, alle volte senza rivelarne il vero autore, da esegesi più o meno
tendenziose, da tentativi di aggiornamento svolti sinceramente o più spesso in
maniera strumentale.
Sono stati fatti dei florilegi per esaltare alcuni primati che sarebbero leggibili
nel corpus ramazziniano ed in specie nel De Morbis su temi particolari da quelli
dermatologi, a quelli della bioetica, ecc..
Molto più recentemente sono comparsi importanti e sostanziosi contributi di
Giuliano Franco, medico del lavoro che, sedendo su una cattedra modenese
come Ramazzini, ha sentito il dovere di studiare a fondo e di disseminare ed
attualizzare in ogni dove i contenuti del De Morbis, controllando il rischio di
diventarne l’esegeta acritico; la sua produzione, prima o più che essere una
esaltazione del testo ramazziniano offre alla lettura anzi allo studio capitoli nei
quali sono condensate le pratiche e le conoscenze più diffuse della medicina del
lavoro, animate da una ricca bibliografia, con delle considerazioni svolte a suo
tempo dal carpigiano (11).
Come è stato scritto, si produce, anche non intenzionalmente, un effetto spe-
ciale, da una parte si può capire che il carpigiano ha affrontato tutti gli aspetti
anche oggi all’ordine del giorno nel campo della salute di chi lavora; dall’altra
si percepisce l’impressione che anche ciò che può apparire a prima vista come
nuovo spesso affonda le sue radici in tempi trascorsi e può trovare in Ramazzini
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