Page 50 - Atti convegno Ramazzini 2024
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– osservava i costumi sanitari, raccoglieva esperienze dirette.

               Venendo a tempi a lui più vicini, Ramazzini cita Prospero Alpini, “professore
             richiestissimo in questo ateneo” [22]. La fama di Alpini, come sottolinea, non
             derivava dalla pratica nella città natale, bensì dal lungo soggiorno al Cairo, dove
             poté osservare “i costumi, le malattie, i metodi terapeutici e i vari rimedi di quel-
             le genti” [22]. Tornato in patria, pubblicò l’opera De Medicina Aegyptiorum et
             Plantis Aegypti, arricchendo enormemente il sapere medico e botanico europeo.

             Prospero Alpini (1553–1617) fu una figura di primo piano nella medicina e nella
             botanica del tardo Rinascimento. Nato a Marostica, studiò medicina a Padova,
             dove poi insegnò come professore di botanica e medicina pratica. Durante il suo
             soggiorno in Egitto, tra il 1580 e il 1584, Alpini approfondì non solo la medicina
             locale, ma anche l’agricoltura, le piante medicinali e le tecniche terapeutiche
             tradizionali, raccogliendo osservazioni originali che confluirono nelle sue ope-
             re più celebri. Ramazzini conosceva bene la figura di Alpini, anche per la sua
             attività all’Università di Padova, dove il medico vicentino aveva diretto l’Orto
             botanico, uno dei luoghi simbolo della scienza naturalistica dell’epoca. È quindi

             naturale che Ramazzini ne faccia un esempio eminente di medico viaggiatore
             e osservatore diretto, capace di rinnovare la conoscenza europea attraverso
             l’esperienza sul campo.

               Ramazzini prosegue ricordando altri grandi nomi come Willem Piso  e Jacob
             de Bondt, le cui opere, rispettivamente De Indiae utriusque re naturali e Historia
             naturalis et medica Orientalis Indiae, rappresentano ancora oggi fonti preziose
             per la conoscenza di nuovi farmaci e rimedi.

               Willem Piso (1611–1678), medico olandese, fu tra i pionieri della medicina
             tropicale: il suo trattato, frutto dell’esperienza maturata come medico nella co-
             lonia olandese del Brasile, documentava per la prima volta in modo sistematico
             piante medicinali, malattie e pratiche terapeutiche del Nuovo Mondo. Jacob de

             Bondt (o Carolus Bontius, 1592–1631), anch’egli olandese, svolse invece la sua
             attività nelle Indie orientali olandesi, l’attuale Indonesia, dove raccolse osserva-
             zioni mediche e naturalistiche confluite nella sua Historia naturalis et medica
             Orientalis Indiae, una delle prime descrizioni scientifiche delle patologie tropicali


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