Page 52 - Atti convegno Ramazzini 2024
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Conclusioni

               L’Orazione sedicesima di Bernardino Ramazzini si configura come un vero e
             proprio testamento, in cui l’autore sintetizza non solo la sua visione della forma-
             zione medica, ma anche la sua concezione della vita come un viaggio, un per-
             corso di crescita continua.  Non a caso, Ramazzini sceglie di utilizzare il termine
             latino peregrinatio per indicare il “viaggio”, che nella tradizione cristiana indica-
             va il pellegrinaggio verso luoghi santi. Ma qui il concetto viene profondamente

             trasformato: il viaggio del medico non è più un atto di devozione religiosa, bensì
             un pellegrinaggio laico, alla ricerca del sapere, dell’esperienza, dell’incontro con
             altri sapienti. La peregrinatio medica diventa così una pratica etica e culturale, in
             cui il cammino assume un valore formativo, spirituale e professionale.

               Per comprendere appieno questa orazione, è opportuno collocarla nel conte-
             sto più ampio della tradizione culturale che precede Ramazzini. Come ricordato
             dall’autore, tra Cinquecento e Seicento, infatti, numerosi medici europei prati-
             cavano viaggi formativi, anche se in modo spontaneo e non sistematizzato. Fi-
             gure di grandi medici come Andrea Vesalio (1514–1564) e Girolamo Fracastoro
             (1478–1553) viaggiarono attraverso l’Europa per perfezionare le loro compe-

             tenze. Guy Patin (1601–1672), decano della Facoltà di Medicina dell’Università
             di Parigi, promuoveva l’importanza di conoscere scuole e maestri stranieri, pur
             senza sistematizzare un modello di formazione internazionale, mentre Thomas
             Bartholin (1616–1680), celebre anatomista danese, raccomandava invece al
             figlio Caspar (1655–1738) un viaggio in Italia come tappa fondamentale per
             la sua formazione medica. Nonostante questi precedenti, per la prima volta, il
             viaggio medico non viene definito solamente “utile”, ma vuole diventare parte
             integrante e strutturata del metodo formativo. Viaggiare, per Ramazzini, è anche
             un dovere etico: un medico più sapiente è anche un medico più utile alla collet-

             tività. Gli esempi storici riportati da Ramazzini – da Galeno a Prospero Alpini, da
             Piso a Turnefort – testimoniano come i grandi progressi della medicina e delle
             scienze naturali siano nati dalla fatica del viaggio.

               A oltre tre secoli di distanza, il messaggio di Ramazzini conserva un’attua-
             lità sorprendente. In un mondo globalizzato, dove le sfide sanitarie richiedono


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