Page 44 - Atti convegno Ramazzini 2024
P. 44

Ramazzini, che sviluppa il discorso dall’esaltazione del viaggio come esperienza
             umana universale, all’indicazione dei benefici che il viaggio può recare alla for-
             mazione medica, fino alla proposta di esempi storici concreti e all’esortazione
             finale rivolta ai giovani studiosi.




               Il viaggio come fonte di esperienza e conoscenza

               Ramazzini costruisce la sua Orazione sedicesima partendo dalla metafora
             della vita come viaggio: “Se corrisponde al vero [...] che questa nostra vita che
             conduciamo sulla terra non è altro che una specie di viaggio finché non ritrovia-
             mo la Patria Celeste da cui è provenuta la nostra parte migliore, allora non c’è
             da stupirsi se in quasi ogni singolo mortale è presente il desiderio di viaggiare”

             [22]. Fin dalle sue prime battute, il discorso si apre su una considerazione che
             attribuisce alla vita la natura di un cammino spirituale, destinato a ricongiunger-
             si con l’origine divina dell’anima. Tale immagine, tipica della tradizione cristiana
             e tardo-antica, viene ripresa da Ramazzini per conferire al tema del viaggio un
             valore universale, che riguarda ogni essere umano nella sua condizione mortale.
             Pur non essendo incline a toni marcatamente religiosi nelle sue opere scienti-
             fiche, Ramazzini in questa sede impiega la metafora cristiana del viaggio verso
             la Patria Celeste come strumento retorico. L’immagine, più che esprimere un
             sentimento personale di fede, consente all’autore di conferire una dimensione

             universale al discorso. Non è, del resto, la prima volta che Ramazzini, nelle
             orazioni, ricorre a riferimenti religiosi: basti ricordare l’Orazione decima, in cui
             esplora i contenuti medici presenti nelle Sacre Scritture, segnando così una
             distanza stilistica e tematica rispetto al tono laico e osservativo che caratterizza
             il De Morbis Artificum, l’opera per cui è maggiormente conosciuto, e tutti gli altri
             trattati medico-scientifici.

               La tensione verso il viaggio non è dunque, secondo l’autore, un mero ca-
             priccio o una curiosità, ma l’espressione di una nostalgia profonda per l’origine
             divina dell’anima. Questo sentimento si traduce, in molti uomini, nel desiderio
             di conoscere il mondo, di esplorare terre lontane, di osservare le meraviglie del




                                             44
   39   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49