Page 25 - Atti convegno Ramazzini 2024
P. 25

godesse di grande simpatia tra i colleghi, molti dei quali erano dediti soprattutto
            al guadagno. Colleghi che, forse invidiosi della sua posizione accademica e del
            suo incarico di medico di corte, lo guardavano con sospetto e risentimento.




              Odori molesti e puzze nauseabonde

              Sentimenti poco lusinghieri verso i colleghi, quindi. Ma è l’odore o meglio il
            fetore della cloaca ad attirare la sua attenzione. Gli odori sono un tema che ha
            continuamente stimolato la sua curiosità, un tema che ricorre in molti capito-
            li della sua opera. Puzze nauseabonde erano comuni a numerose attività del
            tempo. Si trattava di mestieri che pur garantendo lauti guadagni comportavano
            molti disagi. Egli precisa che quando gli capitava di mettere piede nelle botte-

            ghe di conciatori, di macellai e pescivendoli, di salatori e casari non riusciva a
            sopportare a lungo quegli odori sgradevoli. Odori che gli causavano mal di testa,
            nausea e un’irrefrenabile voglia di vomitare. Era fermamente convinto che gli
            effluvi disgustosi potessero essere responsabili di malattie. Proprio come acca-
            deva negli accampamenti militari, impregnati dal tanfo orribile degli escrementi
            e da miasmi velenosi, spesso causa di febbri maligne.

              Le parole beffarde nei confronti dei colleghi e il fascino delle lavorazioni puz-
            zolenti non devono far dimenticare il vero protagonista dell’episodio, il fognaiolo
            intento allo spurgo della cloaca. Incuriosito dalla scena che si stava svolgendo
            nell’antro mefitico, attirato da quelle poco invidiabili condizioni di lavoro, im-

            pressionato dalla rapidità e dall’impegno con cui il poveretto lavorava e mosso
            a compassione per la sua vicissitudine, il Magister lo ha interrogato. Dalle sue
            risposte, apprende due cose. Primo, le esalazioni provenienti dalla materia pu-
            trida danneggiavano gli occhi ma non sembravano colpire i polmoni o altre parti
            del corpo. Secondo, dopo quattro ore di lavoro il fognaiolo era costretto a inter-
            rompere l’attività a causa dell’insopportabile sofferenza degli occhi.

              L’incontro turba profondamente Ramazzini. Dal poveretto egli apprende che il
            protrarsi dell’attività che esponeva alle mefitiche esalazioni era causa di cecità
            in coloro che avevano esercitato quel lavoro. Non si limita quindi a esaminare il



                                             25
   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30