Page 20 - Atti convegno Ramazzini 2024
P. 20

su aforismi, febbri, istituzioni mediche, patologia e terapia: dal corso Institutio-
             nes Medicinales et Lectiones in Aphorismos Hippocratis del 1682 al corso In
             Aphorismos Hippocratis del 1689. Nel 1690, dopo avere raccolto un numero
             sufficiente di informazioni sui luoghi di lavoro e sulle malattie dei lavoratori, ha
             deciso di tralasciare l’esegesi delle opere di Ippocrate. Ritenendosi alquanto
             ferrato sull’argomento, ha pianificato un corso su una materia mai trattata fino

             ad allora. Si trattava del corso intitolato De Morbis Artificum, le malattie degli
             artefici, il primo corso al mondo su un tema nuovo, il corso che avrebbe dato
             origine a una vera e propria disciplina, la Medicina del lavoro (5, 6).

               Non è dato sapere il contenuto delle lezioni agli studenti. Si può supporre che
             il Magister, forte della propria esperienza sul campo, si sia sentito ragionevol-
             mente esperto della materia e in grado di presentare il materiale raccolto nelle
             botteghe artigiane nel corso di molti anni. Forse ha voluto sottoporre le sue os-
             servazioni agli studenti. Può essere che abbia voluto discutere con essi il frutto
             delle sue indagini oppure abbia inteso sollecitare la loro curiosità. È verosimile
             che abbia tentato di incoraggiare il loro interesse verso i lavori più umili e le per-

             sone meno abbienti. Non sono noti quali sia stata la riuscita del corso in termini
             di apprendimento da parte degli studenti, né è dato sapere quale sia stata la loro
             opinione: non era ancora tempo dei giudizi sulle capacità didattiche dei docenti.

               Tuttavia, se si tiene conto delle parole critiche presenti nelle sue opere nei
             confronti della scarsa sensibilità manifestata dai medici del tempo verso i gravi
             problemi di salute dei lavoratori, si può speculare che i risultati non siano stati
             soddisfacenti. D’altra parte, la prova che i suoi insegnamenti non siano stati
             accolti con molto favore trapela dalle sue stesse parole. Parole che esprimono
             la scarsa considerazione verso la mediocre qualità della pratica professionale
             di molti colleghi. Malgrado queste comprensibili e verosimili contrarietà, si può

             ipotizzare che il confronto e la discussione con gli studenti, forse solo con alcuni
             di essi, lo hanno persuaso della validità della sua idea convincendolo a conti-
             nuare le sue osservazioni. Ha quindi ulteriormente approfondito l’argomento e
             completato il suo progetto.  Il testo della Diatriba, definito nelle sue lettere Opu-
             scolo e Trattato di mali de gli Artefici, avrebbe visto la luce nel 1700, dieci anni



                                             20
   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25