Page 92 - Atti convegno Ramazzini 2024
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numero dichiarava che gli scopi erano: Diffondere e coordinare tutto ciò che nei
campi della Fisiologia e della Chimica fisiologica si produrrà in ordine al Lavoro,
raccogliere e favorire studi ed osservazioni cliniche intorno alle malattie profes-
sionali. Pubblicare la casistica dei medici pratici delle zone e degli stabilimenti
industriali sarà obbiettivo di questo giornale [8].
Gli editoriali di Devoto contengono una miniera di concetti e regole fondamen-
tali rivolti al medico interessato alla Medicina del lavoro: le malattie occupazio-
nali non si manifestano dall’oggi al domani, le industrie si moltiplicano cambiano
si rinnovano, il malato è il lavoro ed è questi che deve essere curato affinché
siano prevenute le malattie dei lavoratori.
È da rilevare che a questo ultimo concetto si deve la denominazione de-
finitiva della Clinica. Infatti, a fronte di una contestazione di Angelo Filippetti
(1866-1936), Primario medico dell’Ospedale Maggiore e futuro sindaco di Mi-
lano, (perché Clinica del Lavoro e non Clinica dei Lavoratori?) Devoto diede la
memorabile risposta: No! Perché il malato è il lavoro. Bisogna curare il lavoro
per prevenire le malattie dei lavoratori: pertanto Clinica del Lavoro e non Clinica
dei Lavoratori [4].
Fin dai primi anni dalla sua fondazione i medici della CdL si dedicarono a
svolgere programmi di educazione sanitaria dei lavoratori. Devoto considerava
i lavoratori (in particolare i tipografi ed i verniciatori esposti a piombo) come
coloro che dovevano indicare alle altre categorie operaie la maniera con cui
doveva essere vigilata e protetta la vita dell’operaio addetto ai mestieri insalubri
[8]. Oltre a fornire ai lavoratori indicazioni e norme igieniche e preventive, essi
venivano istruiti per poter allertare i propri medici. Infatti, in quegli anni rara-
mente il medico chiedeva al lavoratore quam artem exerceas? (che lavoro fai?).
Auspicava Devoto che i pazienti migliorati o guariti avessero a trasformarsi in
sostenitori illuminati e campioni di profilassi e che molti medici della città e delle
varie parti convenuti alla Clinica imparassero a fondo le patologie (da lavoro) e
sovratutto il loro tempestivo riconoscimento [8].
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