Page 93 - Atti convegno Ramazzini 2024
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I detrattori. Gli estimatori
È però da rilevare che Devoto dovette superare notevoli difficoltà conseguenti
all’ostilità da parte dell’Università di Pavia e da parte dei potenti clinici dell’o-
spedale Maggiore di Milano, fondato da Francesco Sforza nel 15° esimo se-
colo. Questi ultimi, in particolare Angelo Filippetti, già citato a proposito della
denominazione della Clinica, ritenevano ragionevole che un primario si rifiuti
di passare senz’altro un malato di saturnismo in tutto simile a mille altri da lui
efficacemente curati ad un reparto extraospedaliero, quale era considerata la
Clinica del Lavoro. Peraltro, il Rettore dell’Università di Pavia, Camillo Golgi, per
ostacolare l’istituzione della Clinica affermava che lo studio delle malattie del
lavoro è molto ristretto e privo di contenuti e finalità. Il timore di Golgi era che
la creazione degli ICP a Milano sarebbe stata seguita in breve dalla fondazione
in questa città dell’Università che avrebbe potuto esautorare l’antico ateneo di
Pavia, come peraltro puntualmente si verificò. [4, 12]
Inoltre, alcuni autorevoli medici, appartenenti all’ala “massimalista” della
compagine socialista, coinvolti nella politica attiva, sostenevano che la presenza
dei sanitari era necessaria nei luoghi di lavoro e negli ospedali, non già in una
Clinica [4]. In pratica, il loro timore era che nella nuova Clinica la prevenzione
delle patologie da lavoro sarebbe stata omessa a vantaggio di una medicalizza-
zione. Questa affermazione poteva esse smentita dopo breve tempo dall’inizio
dell’attività della CdL; infatti i resoconti potevano dimostrare che il numero delle
visite effettuate sia negli ambulatori della Clinica che presso gli ambienti di
lavoro ammontavano a varie centinaia di casi all’anno. Inoltre, i numerosi pro-
grammi di educazione sanitaria, in precedenza citati, erano la inoppugnabile di-
mostrazione che l’attività dell’Istituto non solo si svolgeva nelle sale cliniche ma
anche direttamente nei luoghi di lavoro: le attività diagnostiche e terapeutiche si
svolgevano intra moenia, quelle preventive nelle fabbriche.
Se da una parte gli oppositori fecero critiche, anche feroci, non mancarono i
sostenitori [4,12]. In particolare E. Baijla, capo dell’Ufficio di Igiene del Comune
di Milano salutava con compiacimento la fondazione della Clinica, sorgente di
benefici per le classi lavoratrici e riconosceva come la classe operaia avesse di-
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