Page 68 - Atti convegno Ramazzini 2024
P. 68
Suchland, autori trascurati, per motivi diversi o non noti a Ramazzini. Il nostro
autore avrebbe potuto desumere più approfondite informazioni sulle tecniche
e sui processi di lavorazione mineraria e metallurgica anche dal De Metallicis
di Andrea Cesalpino, citato quest’ultimo ma non per questo argomento. Nono-
stante, forse per prudenza, lo metta in bocca al suo “consulente” sulle miniere,
risulta abbastanza strano che l’autore faccia apparire come verosimile, almeno
un poco, il fenomeno dei “diavoletti” che frequentano le miniere, credenza que-
sta già invisa alla religione cattolica e rigettata da autori che il nostro non poteva
non conoscere come il modenese Geminiano Montanari (3).
Alla fine tuttavia, a proposito del “frutto del suo lavoro” Ramazzini si scher-
nisce, lo giudica imperfetto, da migliorare ed aggiornare, ma si rende conto di
avere svolto un componimento originale, che non cadrà nell’oblio; certo svolto
per un “dovere” ma che non potrà non condurre alla gloria del suo ideatore. Si
tratta di un lavoro “sperimentale” in quanto l’autore per condurlo a buon fine si è
dovuto spesso “sporcare le mani”, visitando personalmente le botteghe, doven-
do respirare sostanze nocive e per ciò soffrendone, come egli stesso asserisce;
si appella ad una nuova deontologia che deve dimostrarsi in tutto e per tutto
simpatetica, non neutrale, anzi partigiana e fiancheggiatrice dei lavoratori e dei
diseredati. Potrà sostenere non senza una nota di orgoglio che nessuno prima
di lui si era occupato in maniera esauriente delle malattie derivanti dall’eserci-
zio dei diversi mestieri. Occorre infatti ammettere che in precedenza gli scarsi
contributi sulla materia si limitavano a considerare un solo tipo di lavoro e molto
spesso si trattava di una osservazione limitata a qualche caso singolo; l’opera
ramazziniana offre al contrario una visione originale, generale, sistematica, spe-
ciale, anche criticabile, come vedremo, del rapporto tra lavoro e malattia.
La sequenza delle categorie degli artefici e la struttura del De Morbis
La sessantina di categorie di artefici considerata da Ramazzini sfila “in ordina-
ta sequenza”. I mestieri vengono classificati secondo quattro grandi categorie,
di cui le prime tre sono riconducibili alle componenti ippocratiche elementari: la
68

