Page 66 - Atti convegno Ramazzini 2024
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Le fonti del De Morbis

                                   ichele Riva e collaboratori hanno contato nel De Mor-
                                   bis 712 citazioni di 209 autori (1), le une e gli altri
                                   completati e ben illustrati in precedenza da Di Pietro
                                   (2); 254 citazioni provengono da 98 autori non medici
               Me sono rappresentate in maggioranza da testi dell’an-
             tichità mentre tra quelli medici la maggioranza (il 69, 62% degli autori medici)

             sono coevi all’autore, appartengono al Seicento. Gli autori, sottolineando “l’e-
             clettismo culturale” di Ramazzini, ipotizzano che il ricorso ad autori non medici,
             in prevalenza scrittori e letterati, sia giustificato dal fatto che questi ultimi, più
             che i medici, hanno tramandato documentate condizioni di vita ed i costumi
             degli artefici. Ipotesi verosimile che va associata al fatto che le citazioni risultano
             essere di opere scritte originariamente o, alcune, tradotte dal volgare in latino
             ove si escludano quattro opere due scritte e citate in italiano (di Boccalini e di
             Lorenzin) e due in francese (di Cureau De La Chambre, e di Paré). Le motivazioni
             dell’abitudine e forse della necessità di scrivere in latino che per alcuni autori

             sono considerate valide sino al Settecento inoltrato fanno riferimento alla possi-
             bilità di utilizzare una lingua universale benché elitaria. Queste motivazioni pote-
             vano alla fine portare a scotomizzare fino a censurare un più moderno dibattito
             sia scientifico che letterario che si andava accumulando nei vari campi della
             cultura, alta e popolare, ed anche sul lavoro e sulla salute al lavoro. Ramazzi-
             ni, senza mai incontrarlo, si era potuto avvalere per la ricerca bibliografica del
             contributo di Antonio Magliabechi, il bibliotecario del Granduca di Toscana, con

             il quale condivideva la data di nascita e di morte, il quale era in corrispondenza
             con molti scrittori europei dei quali raccoglieva le opere. Comunque è forte la
             tentazione di ammettere che Ramazzini non avesse grande esperienza in alcu-
             ne lavorazioni ed in primo luogo in quelle minerarie e che le sue informazioni
             fossero di seconda mano e neppure ispirate da quelle più autorevoli di medici
             delle miniere centroeuropee quali Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus
             von Hohenheim (Paracelso), Georg Bauer (Agricola), Samuel Stockausen; questi
             ultimi, che il nostro sostanzialmente trascura, erano stati capaci di trasmet-




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