Page 61 - Atti convegno Ramazzini 2024
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stanziata, che unisca conoscenze e sapienza operativa, capacità di indagine,
organizzazione e catalogazione dei dati, sistematizzazione.
D’altra parte, già nella Costituzione epidemica rurale del 1690 (XII) Ramazzini
si volgeva a considerare i fattori ambientali quali cause comuni delle malattie:
è al di fuori di ogni possibile obiezione il fatto che le malattie comuni, chiama-
te popolari ed epidemiche, siano generate da cause comuni: le cause comuni
sono poi principalmente l’aria intorno a noi (contaminata da altro luogo, o dalle
zone superiori, o dalle inferiori), i comuni alimenti dal cattivo succo, le acque
infette. V’è unanime consenso da parte di tutti che da tutti questi, ma più fa-
cilmente dall’aria, come da una comunissima fonte da cui tutti sono costretti a
bere, derivano alcune malattie che colpiscono molti nello stesso tempo.
Nello spirito dell’ippocratico (Sulle arie, sulle acque, sui luoghi), Ramazzini
inquadra ogni evento patologico nell’ambito più generale e condizionante di
un sistema naturale (physis) che comprende l’ambiente, vale a dire, la qualità
materiale dei luoghi, dell’aria, il clima, la professione e il contesto lavorativo.
L’igiene e la prevenzione costituiscono dunque già una terapia. E. soprattutto,
l’osservazione, la raccolta e la sistematizzazione dei dati sensibili determinano
la conoscenza e il controllo dei fattori patogeni.
Non c’è dubbio, infatti, che la medicina potrebbe compiere progressi sempre
maggiori ‘se si osservassero con più accuratezza le cose nuove e insolite che
avvengono ogni giorno nella cura delle malattie’.
Bibliografia
Ramazzini B., De Morbis Artificum Diatriba, ed. a cura di PAZZINI A., Roma,
1953.
Carnevale F., Bernardino Ramazzini, Le malattie dei lavoratori (De morbis ar-
tificum diatriba), Urbino,La Nuova Italia Scientifica, 1982.
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