Page 149 - Atti convegno Ramazzini 2024
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è stata infatti una storia “positiva”, legata al progresso e al sempre maggiore uti-
            lizzo di questa innovativa forma di energia in una vasta gamma di applicazioni,
            non solo di tipo sanitario (quale fu all’inizio la prima applicazioni dei raggi X) ma
            anche di tipo domestico ed addirittura estetico e farmacologico (lo sciroppo al
            Radio era un “ricostituente” molto ricercato).

              La “reputazione” delle radiazioni fu irrimediabilmente compromessa a causa
            dell’impiego degli ordigni usati a Hiroshima e Nagasaki, che causarono, oltre

            alle decine di migliaia di morti acute a causa dell’esplosione (non delle radiazio-
            ni….), la percezione, sempre più “intrusiva” con il trascorrere degli anni, di un
            elemento dispensatore di morte, distruzione, insomma di elemento negativo e
            quindi da tenere lontano. A questo si aggiunse la paura legata alla proliferazione
            di ordigni per creare degli arsenali nucleari con funzioni di “deterrenza” nella
            guerra fredda tra USA e URSS.

              Sebbene l’utilizzo in ambito sanitario e successivamente energetico a livello
            planetario abbiano reso sempre più vantaggioso l’uso delle radiazioni, queste
            hanno sofferto, e continuano a soffrire, di una alterata percezione del rischio,
            inconsciamente associata all’immagine del “fungo atomico”, immagine peraltro

            frequentemente evocata dai mezzi di comunicazione quando si parla di nucle-
            are. Eppure, se ci pensiamo, ci rendiamo conto che delle radiazioni ionizzanti
            noi non potremmo più fare a meno. Si potrebbe infatti ad immaginare una strut-
            tura sanitaria priva delle strutture radiologiche? Tutta la diagnostica, le attività
            chirurgiche interventistiche e quelle terapeutiche legate a questo agente fisico
            scomparirebbero, e con esse le nostre capacità di offrire una medicina efficiente
            ed efficace.

              Ogni tecnologia utile all’uomo presenta vantaggi e svantaggi, e la radiopro-
            tezione si è sviluppata proprio con l’obiettivo primario di mantenere il rappor-
            to rischio/beneficio legato all’uso delle radiazioni ionizzanti sempre a favore di

            quest’ultimo, pena la rinuncia a quella particolare “pratica” (come si definisce in
            radioprotezione un’attività con utilizzo di radiazioni). E poi con gli altri obiettivi di
            ottimizzarne l’uso (il noto principio ALARA) e di contenere comunque l’esposi-
            zione sotto un determinato livello. Questi principi sono di guida anche per tutte


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